3 Ottobre, 2023 - Nessun Commento

BUON VENTO MARIO BELLIPANNI

La morte del professor Mario Bellipanni ha lasciato un doloroso segno nelle comunità di Gaeta di cui Egli è stato socio, promotore o insegnante: Fondazione Caboto, Istituto Nautico, scuole di vela. nella duplice veste di entusiasta matematico e di ancor più entusiasta velista. L’ho conosciuto che aveva, forse, 5 o 6 anni e ogni mattina, sulla spiaggia di Formia, scendeva per mettersi al comando del suo piccolo e già attrezzato Optimist, sul quale, grazie anche agli insegnamenti del papà Paolo, ha imparato con entusiasmo l’arte del navigare nel vento e con la vela. E’ stata una morte rapida e ineluttabile.

Reduce dalle regate di Stintino, in Sardegna, dove la sua imbarcazione aveva conquistato il quarto posto in acque non familiari e con competitori che erano tra i migliori della vela italiana, Mario Bellipanni era tornato a Gaeta, dove abitava con la moglie Rita Simeone, per storicizzare in riunioni tecniche e in relazioni acute l’esperienza appena fatta e che contava di ripetere in altre regate sui mari italiani.

Docente, scrittore di testi per la scuola e creatore di nuovi ingegni nella matematica e nella vela, Mario Bellipanni era un robusto giovane di 70 anni e nessuno si sarebbe sognato che potesse chiudere la sua orgogliosa e vivace vita ad una età oggi ancora così fresca. La morte lo ha colto d’improvviso e inattesa – la più bella, forse, per lui; la più tragica, certo, per i suoi Familiari, Amici ed Estimatori. La mattina presto di venerdì 29 settembre. E’ crollato come una quercia sradicata dal ciclone. Ma non è stata una morte banale: al rito funebre lo hanno ricordato e tutti abbiamo capito che nulla vi era di artefatto negli elogi che ha ricevuto a iosa da tutti, ad iniziare dai bei coraggiosi Figli;  e dai molti che spontaneamente hanno obbedito all’invito a testimoniare la loro stima e amicizia: erano tutti sinceri.

E quasi tutti lo hanno salutato col saluto che si scambiano i veri marinai: “Buon Vento, Mario”.  (la foto utilizzata qui è stata pubblicata sui social dall’ITS Fondazione Caboto)

 

12 Agosto, 2023 - Nessun Commento

E’ MORTO WILLY POCINO

E’ morto a Roma, dove risiedeva da sempre, Willy Pocino, fondatore e direttore responsabile della ultracinquantennale rivista “Lazio ieri e oggi”. Aveva superato da tempo i 90 anni, ma l’ultima volta che lo vidi, a casa sua, qualche anno fa, era ancora al suo tavolo di lavoro con il suo computer e i suoi libri accanto, sempre impegnato a scrivere, a scoprire, a cercare ogni angolo della capitale e del Lazio di cui si potesse parlare e che si potesse offrire alla conoscenza e all’ammirazione di laziali e di appassionati extraregionali. Aveva fatto tante altre cose con amici prestigiosi, per sostenere, diffondere e valutare tutti gli aspetti culturali, gentilizi, architettonici, pittorici, di curiosità della sua regione. Era nato ciociaro e tale era rimasto nell’anima, ma era diventato “Laziale” perché amava ogni angolo della regione e viveva a Roma da dove controllava tutto ciò che si svolgeva tra Montalto di Castro e la foce del Garigliano, tra Ostia e Amatrice, nella “sua” regione, pronto a valorizzarlo con i suoi articoli o a sollecitarne una analisi critica, estetica, storica da parte dei tanti collaboratori spontanei che aveva conquistato. Credo che non vi sia angolo di Roma e del Lazio che la sua rivista non abbia esplorato, approfondito o anche solo sfiorato.

Era una enciclopedia delle risorse regionali davvero impressionante e sapeva farsi amare con la sua modestia, la sua bonomia, la sua disponibilità. Mi aveva nominato membro del comitato di redazione di “Lazio ieri e oggi”, e me lo aveva comunicato telefonicamente, senza alcuna formalità, senza alcuna retorica. Io avevo accettato sentendomene onorato. Non era una “carica”, era un attestato di stima, era un’espressione del suo animo gentile. Negli ultimi mesi aveva accusato qualche problema di salute, ma era rientrato a casa forte e determinato come prima. E’ morto serenamente, quasi fuggendo da questa vita che gli aveva dato tante soddisfazioni e tanti successi. Autore di libri, pubblicati dalla sua Edilazio, scrittore di migliaia di articoli, presente in tutte le manifestazioni che hanno un peso culturale, ospite fisso di “Più libri più liberi” Willy se ne è andato in un attimo.

Ciao caro amico Willy e grazie per tutto quello che hai fatto.

E un augurio fraterno alla bravissima Maria Rita, sua figlia, che ha intrapreso la  strada del papà. Il Lazio ha una voce importante in meno.

 

7 Agosto, 2023 - Nessun Commento

ATTIVITA’ CULTURALI A GAETA E MINTURNO

Due appuntamenti nel Golfo di Gaeta come saluto all’estate che comincia a declinare.

Il 23 agosto a Minturno (Arena Mallozzi, ore 21) Gerardo Stefanelli, Sindaco della città aurunca, presenterà il quarto volume della Collana “Personaggi della memoria minturnese”. Il volume è dedicato a “Giuseppe Cassieri, scrittore di miti e d’ironia”, ed è scritto da Giulia Sotis. Cassieri è uno dei personaggi più iconici del mondo culturale minturnese. Capitato quasi per caso in quell’area (a seguito di un incidente stradale nei primi anni Sessanta del secolo scorso), nel breve periodo che dovette forzatamente trascorrere nel posto, s’innamorò, letteralmente, dell’ambiente fatto di uno stupendo paesaggio, di una ricca tradizione di miti, di una umanità che ne stimolò lo spirito di acuto osservatore . E così Scauri divenne la sua nuova patria, non solo estiva, dove trascorse molti degli anni che precedettero la sua prematura scomparsa nel 2008.

Gli anni scauresi furono ispiratori di un notevole numero di volumi che Cassieri, fecondo Autore, pubblicò presso i maggiori Editori italiani e presso Editori stranieri. La sua curiosità critica fu attratta sia dalle antiche vicende mitologiche  (da Marica agli altri protagonisti del mondo di fiaba e di leggenda di cui il Golfo è ricco), sia dal milieu locale, che egli trattò con grandissimo rispetto, non scevro però da una osservazione serenamente ironica o a tratti graffiante. E le vicende che interessarono in quegli anni Scauri e il Golfo sono oggi interpretate in molti dei suoi numerosi libri, ed in particolare in tre di essi, che ho avuto la fortuna di ritrovare come remainders presso biblioteche di libri antichi e preziosi: parlo di “Le Trombe”, nel quale traccia un raffinato disegno della società che affollava la Scauri estiva ma anche della società locale; “Offerta speciale”, che rievoca la grande polemica sulla Raffineria di Gaeta e sul cosiddetto Campo-boe, che nelle sue mani diventa una succosa e pseudo futuristica immagine di un mondo quasi scomparso; e “Il Muro di Gutemberg”, nel quale la sua raffinata ironia descrive un convegno di intellettuali in una Ventotene invernale, dove ognuno è libero di dare sfogo (inascoltato) alle proprie elucubrazioni.
La monografia dedicata a Giuseppe Cassieri è certamente la prima che viene pubblicata in Italia: a rendere omaggio all’Autore è un altro personaggio scaurese, la professoressa Giulia Sotis (esperienze in Università e Centri culturali americani, canadesi e britannici), che espone con colto acume la sua “lettura” del pensiero e dello stile di Cassieri. Il libro è èdito da Armando Caramanica, anch’egli di Scauri-Minturno.

25 agosto, Le poesie di Graziosetto – Michele Graziosetto, preside emerito del Liceo L.B. Alberti di Minturno e noto intellettuale aurunco, impegnato in diverse attività culturali, presenterà il 25 agosto, ore 19.00, presso il Club Nautico di Gaeta, una delle sue ultime opere di poesia: Un improvviso vento all’Ariana (Editore Caramanica). La poesia è l’ambiente  di vocazione e disciplina nel quale Graziosetto si è prevalentemente rifugiato negli ultimi anni, pur senza rinunciare ad altre discipline culturali (è presidente dell’Università del Golfo Formia-Gaeta-Minturno e Cultore di storia contemporanea presso Università di Roma Tre). Ha recentemente scritto ex novo la storia di Umberto Nobile, lo sfortunato trasvolatore del Polo Nord, del quale era stato frequentatore negli anni in cui il generale viveva a Scauri. La poesia è sempre stata una sua passione, campo di ricerca, di sentimenti e di scrittura. Per due sue precedenti sillogi poetiche, tre illustri critici letterari hanno donato loro scritti: Marcello Carlino ( “Come se domani”); Rino Caputo, (“Per quel che resta”) e Arnaldo Colasanti, che ha svolo un esame complessivo dell’opera dell’Autore.
L’attività multiculturale di Graziosetto è la naturale continuazione della sua sensibilità verso la ricerca delle fonti di vita intellettuale che lo ha accompagnato lungo la sua vita di docente, di preside e di “uomo della società”. Per altri orizzonti, Graziosetto ha pubblicato il romanzo “Tre donne intorno al cor…(“, Guida Editore); e sul versante della ricerca storica, ha dedicato la sua indagine al “Trasformismo” di fine Ottocento da Crispi a Giolitti. La presentazione al Club Nautico avrà come moderatrice la professoressa Vera Liguori Mignano, L’Autore sarà accompagnato nella esposizione del proprio “Io culturale” dalle musiche del cantautore Dario Calderone.

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