Archivio per Dicembre, 2019
24 Dicembre, 2019 - Nessun Commento

VENTO E MARE DISTRUGGONO
ISTITUIRE UNA COMMISSIONE

mareggiataUna nuova tempesta di vento e di pioggia si è abbattuta sulla pianura Pontina a conferma che le variazioni climatiche non sono più un fenomeno casuale, ma configurano l’instaurarsi di un nuovo microclima. Nel corso di questa prima parte dell’inverno, tra tempeste di vento e connessi fenomeni, ad iniziare dalle violente mareggiate, si sono verificati fenomeni di danno ormai stabile. A farne le spese sono state in primo luogo le coste del Tirreno pontino, che sono state letteralmente devastate dai marosi che hanno asportato milioni di metri cubi di sabbia dalla duna. Si calcola che oltre la metà dello spessore della duna quale si registrava una trentina di anni fa, sia stata “erosa” e dispersa nel mare, modificando anche il regime locale dei flussi di onda con ulteriori danni. A contribuire a far danni proseguono in una sovrana e irresponsabile indifferenza le azioni dell’uomo, e in particolare di quella categoria di uomini che dovrebbero essere i garanti del buon decidere, ossia gli amministratori. La costruzione del porto di Rio Martino ne è una dimostrazione; il getto di “pennelli” perpendicolari alla linea di costa ne è la conferma. Fino a prova contraria, la Regione Lazio dovrebbe ancora avere come proprio codice di comportamento sul mare lo “Studio Generale sul Regime delle Spiagge Laziali e delle Isole Pontine”, che risale al 1985 e che non risulta sia mai stato sostituito. E, allora, perché la Regione continua a finanziare o autorizzare opere costiere senza tenerne conto? Non dovrebbe intervenire la Corte dei Conti a chiedere il danno erariale nei casi accertati? Nei giorni prenatalizi i marosi hanno scavato in profondità e guadagnato metri di costa. In prossimità della foce del fiume Sisto, presso Terracina, si è calcolato che il mare sia avanzato di un’altra ventina di metri. Ci sono segnali precisi, dati dalla scopertura dei pennelli costruiti negli anni Novanta. Negli stessi giorni, le strade alberate che tagliano la Pianura Pontina sono state spazzate dal vento e centinaia di alberi sono stati abbattuti anche su tratti ad alta percorrenza, come la strada statale Appia, da Latina a Terracina. Decine di pini sono caduti sulla carreggiata stradale, mettendo a rischio l’incolumità delle migliaia di autovetture e camion che la percorrono giornalmente. Le chiusure sono state ripetutamente applicate. Ma non si è ancora capito che l’alberatura a pini ha ormai concluso il suo ciclo vitale e che il paesaggio stradale deve ormai cambiare, sostituendo quell’albero con specie più robuste e giovani, anche se meno spettacolari. I lecci, ad esempio, e altre specie quercine. Ne va della sicurezza della vita di chi usa l’auto e di chi abita accanto alla strada. Lo stesso può dirsi delle “migliare” e delle stesse città. Terracina nel 2018 subì un devastante ciclone che abbatté centinaia di piante e costò danni e anche una vittima. Si vuole continuare così? Latina ha compreso il problema e piano piano si sta organizzando sostituendo gli ormai vecchi pini, giunti al loro fine ciclo vitale. Ma il governo regionale quando pensa di insediare una commissione di scienziati e di botanici per studiare compiutamente la situazione? E quando ci si deciderà prendere sul serio Greta Thumberg, che continua ad essere sbeffeggiata mentre il mondo ci si sta modificando sotto i piedi?

24 Dicembre, 2019 - Nessun Commento

LA G.B.HA VOTATO PER IL PASSATO

regno unitoL’Inghilterra ha votato ed ha attribuito a Boris Johnson una maggioranza assoluta che gli consentirà definitivamente di portare il suo Paese fuori dell’Europa. Il ”magnifico isolamento” è un problema che affligge di tanto in tanto l’Isola, degna del massimo rispetto per le sue scelte, se non fosse che quando si trova nei guai lascia l’isolamento e chiede aiuto all’Europa. La Brexit aveva lasciato aperta la strada di un possibile secondo referendum, data la ridotta maggioranza con la quale il Paese aveva risposto al referendum voluto da Cameron per motivi meramente tattici. Quel tatticismo è stato deleterio per l’ Inghilterra che ha vissuto tre anni di fibrillazioni politiche e di crisi economica aggiuntiva; all’Europa, di cui è stato avviato quel tentativo di smantellamento che farebbe tanto piacere ai grandi Paesi concorrenti (Usa, Cina, India, ecc.), ha spaccato la Gran Bretagna in due parti contrapposte, con riverberi su Irlanda e Scozia in primo luogo; ha diviso la città, che ha votato contro la Brexit, e la “pancia” del Paese che ha votato a favore; ed ha fatto gioire soltanto Mr Donald Trump, che si è immediatamente congratulato con Mr Johnson, promettendogli aiuti e, in questo modo, ritenendo di continuare ad assicurarsi una presenza forte in Europa. Ma, alla fine, è stato tradito lo stesso Trump, che ha rinnegato una politica statunitense che dura dalla entrata in guerra del suo Paese, fino ad oggi, attraverso una presenza intelligente (Piano Marshall), una politica interessata (Patto Atlantico e conseguente Nato come deterrente durante la Guerra fredda con l’Unione Sovietica) e una molto meno intelligente, fatta di interferenze con i singoli Stati. Le elezioni in Gran Bretagna hanno, però, anche dimostrato, attraverso studi sociologici sulla origine del voto, che la parte giovane e informata della G.B. ha scelto per i giovani (Europa, Trattati, Accordi internazionali a partire da quello sul clima di Parigi); e ha riaffidato a generazioni ormai anziane negli intenti la gestione del Paese. E’ un nuovo regalo che si fa contro i giovani e il loro futuro, continuando a mantenere un popolo di conservatori, sempre più chiusi in se stessi, e che non vogliono guardare al di là della Manica ai cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo, a cominciare da quelli climatici.

 

 

9 Dicembre, 2019 - Nessun Commento

SCOMPARE PIERO TERRACINA
RESTA INTATTA LA SUA VOCE

bimario 21pieroL’Ansa, la più importante agenzia di informazioni italiana, ha aperto la sua prima pagina di notizie alla stampa dell’8 dicembre 2019 con la notizia della morte di Piero Terracina, 91 anni, la Voce più insistente e più impegnata a far conoscere la memoria della Shoa. I telegiornali di tutte le reti, i radiogiornali, le testate nazionali, i siti, i blog, i social networks hanno ripreso e rilanciato la notizia per tutta la giornata. Con Piero Terracina è scomparsa la Voce della memoria degli ebrei romani deportati ad Auschwitz, dopo il rastrellamento del 16 ottobre 1943 che portò nel carnaio nazista 1029 persone, tra uomini, donne e persino bambini. Riuscirono a sopravvivere alle camere a gas, ai tormenti, al freddo, alla fame, ai lavori forzati soltanto 16 persone e tra esse una sola donna, Settimia Spizzichino. Tra i 15 uomini c’era anche Piero Terracina. Portava con sé il ricordo dell’inferno in terra, ma ne tacque fino al 1991, quando nel cimitero di Carpentràs (Francia) furono violate tutte le tombe ebraiche, facendo riemergere lo spettro dell’antisemitismo. Fu allora che Piero Terracina decise di tirare dalla sua memoria tutti i ricordi personali per farli conoscere da Testimone soprattutto ai giovani. Per quasi trent’anni la sua missione è stata quella di trasmettere il ricordo di come l’uomo “ariano” possa essere bestiale nella sua follia di affermazione della “supremazia” di una razza e di sterminio di quella da lui giudicata indegna di vivere. Piero ha fatto centinaia di viaggi di ritorno ad Auschwitz con gli studenti in visita al Luogo dell’Orrore, inseguendo e rivivendo i giorni della sua angoscia, per trasmettere ai giovani quel ricordo e metterli in guardia contro la follia bestiale di chi predica l’odio razziale. “Se anche solo il 5 per cento dei ragazzi che mi ascoltano riesce a fare proprio il significato di quella follia, per me sarà stato un successo”, soleva dire Piero Terracina. Ora la sua Voce tace nel silenzio della morte, ma ciò che ha seminato resta come vivo e bruciante ricordo e insegnamento perché mai più accadano simili brutalità. Molti tendono a sminuire la portata della Shoa dicendo che nel mondo ci sono stati anche altri massacri, genocidi, stragi di “diversi”. Ma la Shoa è una macchia indelebile per tutta l’Umanità, per lo spietato disegno concepito dai nazisti di sterminare un popolo ultramillenario. La Shoa aggiunge al conto delle stragi di ebrei anche il segnacolo del Simbolo alto e perenne. Il 10 dicembre a Milano un corteo di migliaia di persone e tra esse 500 Sindaci italiani con la fascia tricolore si è radunato per “non far sentire più sola” Liliana Segre, senatrice a vita della Repubblica italiana, a suo tempo bambina ebrea che ha conosciuto Auschwitz. Anche la minuscola voce di questo Blog si unisce al corteo milanese per fare compagnioa a Liliana Segre anche nella visita a un altro luogo simbolico della capitale lombarda: il famigerato   Binario 21 dal quale partirono decine di vagoni carichi di ebrei diretti verso la morte. In Provincia di Latina, il Comune di Terracina elesse a propri cittadini onorari tutti gli ebrei che portano il cognome di Terracina, loro lontano luogo di origine. Fu fatto con una apposita cerimonia pubblica. Anche Piero Terracina – cittadino onorario con gli altri – merita di essere ricordato dalla città dalla quale la sua Famiglia prese il nome.

 

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