Archivio per Luglio, 2014
29 Luglio, 2014 - 1 Commento

UNA ROTONDA SUL MARE

Giorgio Almirante

Giorgio Almirante

Fred Bongusto non ha nulla a che fare con questa rotonda. Essa, peraltro, non si trova proprio sul mare, ma a poche centinaia di metri, in località Borgo Sabotino di Latina, olim Littoria. Non c’ entra neppure il buon gusto, perché questa storia ne ha molto poco. E probabilmente non incontrerà neppure l’ applauso dei diretti interessati, che sono i familiari della persona divenuta destinataria di una targa toponomastica. Forse avrebbero preferito una via o una piazza, piuttosto che una rotonda destinata ad essere presa in giro per poterla superare. E quanti saranno gli automobilisti che per leggere la targa rinunceranno a guardare la strada, col rischio di un incidente

E non è finita, perché c’ è anche da considerare che chi ha deciso il tutto non è il vero presidente di un Ente che tecnicamente è in via di liquidazione, perché è destinato a non esistere più (non ha potuto rinnovare i suoi rappresentanti nelle recenti elezioni). E il fatto che la “prorogatio” abbia formalmente fatti salvi i poteri di toponomastica non migliora la situazione di un provvedimento assunto da una sola persona, rappresentante di un Ente che non ha più poteri “veri”, ma che ha adoperato quei non-poteri per battezzare una rotonda sul mare che ricade nel territorio di un Comune capoluogo, che è l unico ad avere diritto a battezzare i suoi luoghi. Insomma, anche il Sindaco di Latina, avvocato Di Giorgi viene tirato per i capelli (absit injuria…) da questa storia di nostalgie personali e private con suo probabile imbarazzo. Chissà se chiederà spiegazioni di quella iniziativa, che apre una falla nel sistema delle competenze. Chi potrà negare al Cotral di battezzare la stazione autolinee, o al Tribunale di ribattezzare gli spazi antistanti l’ edificio, e così via.

Tutto questo perché a Latina le nostalgie non finiscono mai: è stato rievocato dopo 70 anni un nome che la storia aveva cancellato, ridando ai “giardinetti” (il parco di tutti) il nome di un certo Arnaldo Mussolini, il cui unico “merito” era quello di chiamarsi con lo stesso cognome del fratello. Credo che in imbarazzo ci sia anche il povero Giorgio Almirante, il quale per Latina ci è passato forse qualche volta, ma che non avrebbe dovuto essere disturbato usando il suo nome per ribattezzare una rotonda stradale, rievocando una canzone del 1963, quando Fred Bongusto tirò fuori dal suo geniaccio quella che forse è una delle sue migliori canzoni.

 

16 Luglio, 2014 - Nessun Commento

ELISABETTA RASY, GIULIA FIGLIA DI AUGUSTO, VENTOTENE E UN’OCCASIONE PERDUTA

ventoteneVentotene è un’isola che ispira la scrittura. Anche Elisabetta Rasy, frequentandola, se ne è sentita ispirata (vedere “Memorie della figlia di Augusto”, su Il Sole 24 Ore di Domenica 13 luglio 2014). Ma se ne è sentita in senso negativo: ne scrive per non scriverne, per non parlare di Giulia, figlia di Augusto e moglie di almeno tre mariti, l’ultimo dei quali Agrippa, e di non si sa quanti altri amanti, pare anche della suburra di Roma. E con il particolare di avere figli che assomigliavano sempre ai mariti, sicché qualcuno le attribuisce il motto: Numquam, sine nave plena, tollo vectorem”, che a voler tradurre significherebbe in metafora, che non prendeva il pilota se non quando la nave era ben riempita. Povera Giulia, quante se ne è sentite dire, a cominciare dal padre, che, alla fine, stufo di sentir parlare delle disavventure amorose (o dei complotti a suo danno) della figlia, la segregò sullo splendido nero scoglio di Ventotene, un’isola in mezzo al Tirreno la cui ridotta ampiezza è inversamente proporzionale ai miti e alle storie che ha ispirato e generato. L’ultima è quella di Altiero Spinelli, l’uomo che profetò dell’Europa unita quando l’Europa si stava sbudellando nella Seconda guerra mondiale. Elisabetta Rasy non scriverà di Giulia, e questo è un peccato, perché avrebbe potuto dire dei suoi pensieri (“da qui era sempre inverno”), della sordida grettezza del padre (che fin da quando lei aveva due anni si dette a pensare a chi ammogliarla), ma che le fece costruire una gigantesca villa su quella minuscola isola, dandole in dote, dice sempre il mito gossipparo, almeno duecento servitori di ogni razza tra quelle conquistate. Anzi, fece anche costruire un porto tutto per lei, in un’isola importuosa, un porto che ancora esiste, e che è un grande buco scavato in milioni di metri cubi di roccia vulcanica, che servirono a creare gli sbarramenti antiflutti. Peccato che Elisabetta Rasy abbia rinunciato a regalarci un racconto, magari meno cerebrale dei bellissimi pensieri che Marguerite Yourcenaire fece lievitare nella testa del “suo” Adriano; e magari molto più mediterranei, abbeverandosi ai cromatismi di quel mare, di quelle rocce e, soprattutto, di quelle leggende che Ventotene continua ad ispirare.

4 Luglio, 2014 - Nessun Commento

LE NATURE MORTE
DI ANTONIO SICUREZZA

sicurezzaNuovo libro dedicato alla bella e buona pittura del grande maestro formiano Antonio Sicurezza: verrà presentato sabato 5 luglio, ore 18.30, presso la Sala Sicurezza del Comune di Formia, dall’Editore romano De Luca, dal figlio dell’Artista ammiraglio Eugenio Sicurezza e da critici d’arte che hanno seguito e seguono il percorso artistico di Sicurezza. Il nuovo volume è dedicato alle nature morte, splendide composizioni ricche di poesia, di genuinità e di cromatismi.  

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