3 Settembre, 2024 - Nessun Commento

RIPASCIMENTO: UNA UTILE NEGLIGENZA DEL COMUNE

Una piccola negligenza burocratico-politica (o politico-burocratica) ha, forse, fatto risparmiare alla Regione e al contribuente italiano la non banale somma di 5,5 milioni di euro.

Stiamo parlando del mancato ripascimento della spiaggia di Latina Lido che, a questo punto dell’anno (fine del mese di agosto) sarebbe stato un autentico sperpero di denaro. Con lo sperato cambio di stagione, difatti, potrebbero riprendere le mareggiate, di scirocco soprattutto, che spazzerebbero via, senza alcuna pietà, tutta la sabbia che venisse riversata sull’attuale arenile. E ce la ritroveremmo ad intasare la foce del porto di Rio Martino, altra opera dannosa e pressoché inutile (sarebbe stato meglio usare il canale di Foceverde, ma senza la pretesa di costruire un porto che la Natura non consente e che neppure i Romani – bravissimi ingegneri idraulici – si azzardarono a costruire. Ci fu solo un sindaco che auspicò addirittura un collegamento con le motonavi Latina-Ponza.

5,5 milioni di euro, con tutte le deficienze che la città di Latina ancora mostra, potrebbero essere impiegati in opere più necessarie e, soprattutto durature. Perché non si è ancora capito che il mare sta salendo di livello da oltre cento anni e che se si va avanti con questo ritmo a fine secolo la duna sarà del tutto scomparsa, e la pianura inondata. Non lo dice chi scrive, ma geologi e studiosi nazionali.

C’è scritto (a chi sa leggere) anche nello studio che la Regione Lazio marcata Gabriele Panizzi fece preparare e che ha salvato tante altre spiagge, tranne Latina dove hanno operato solo i “tecnici” che non hanno mai letto lo studio e i politici poco avveduti che hanno seminato i micidiali e letali “pennelli” che hanno ridotto a brandelli buona parte dell’arenile del Capoluogo, divorato la spiaggia di Caterattino e messa in pericolo la Lungomare. Amen.

 

3 Settembre, 2024 - Nessun Commento

AUTONOMIA DIFFERENZIATA: DOPPIA DOSE PER IL LAZIO “PROVINCIALE” ?

Anche il Sindaco di Milano Beppe Sala ha rifiutato l’Autonomia differenziata delle Regioni. La raccolta di firme per il referendum abrogativo della legge voluta dalla Lega e votata da tutta la destra
(con qualche ammennicolo), dimostra quanto l’Italia sia lontana da certe leggi del Governo. Ma ora viene un altro pensiero, un altro timore e riguarda le città del Lazio, tranne Roma.

Dunque: applicando l’Autonomia differenziata si corrono seri rischi di creare un’Italia di serie A (Nord) e un’Italia di serie Z (centro sud). La Lega non ha mai amato il Risorgimento e lo dimostra spesso. E quindi le “altre” città del Lazio (dai Capoluoghi di provincia ai paesetti) corrono un ulteriore rischio.

Com’è noto la città a Roma, oltre alle prerogative di Città Capitale d’Italia sta chiedendo da tempo nuove e speciali attribuzioni, ossia nuovo denaro. Se insiste un po’ di più Roma avrà quanto chiede,
riducendo la quantità di torta finanziaria da spartire. A danno di chi? Di tutto il Lazio, perché, magari, le somme che daranno in più a Roma le detrarranno dalla quota di Autonomia differenziata che spetta al Lazio.

E perché la Regione Lazio non si pone il problema, e le Province “periferiche” (Rieti , Viterbo, Frosinone e Latina e le  altre città della provincia di Roma) non cominciano a far sentire la loro voce?

20 Agosto, 2024 - Nessun Commento

CANCELLATE PER ISOLARE

Quale cancellata per i giardini di Latina? E’ l’appassionante polemica che va di moda in questi tempi para-ferragostani. “Italia Nostra”, esprimendo una propria opinione istituzionale, ha giustamente trovato da ridire sul fatto che i giardini pubblici (Parco Falcone e Borsellino) perderanno l’attuale perimetro che li delimita e saranno a fine lavori una specie di zona militare con una barriera di ferro che li circonderà. Per introdurre questa (inutile) novità la ditta che sta  curando i lavori (con ritmi da Matusalemme) ha dovuto spendere un cospicuo pacchetto di fondi pubblici per svellere il muro di cemento armato che sosteneva la precedente cancellata e sostituirlo con uno nuovo, che ospiterà una barriera di ferro.

“Italia Nostra” ha fatto conoscere la sua opinione contraria a quella che rischia di diventare una sorta di campo di contenzione; e il Presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Latina,
architetto Massimo Rosolini (ex assessore nella giunta di destra di alcuni anni fa) si è associato alla bocciatura di “Italia Nostra”.

L’amministrazione comunale ha fatto allora sentire – a sua volta giustamente – la propria opinione attraverso il capogruppo di maggioranza, che ha controbiettato dicendo che la cancellata serve a
isolare i giardini dai malintenzionati e che quindi essa assolve una funzione di protezione e di dissuasione. Insomma, i giardini stanno bene se protetti da una barriera di ferro. Costosa.

Il capogruppo risponde secondo la sua cultura politica, che privilegia le cancellate/prigioni e che attinge ad una precisa storia. Il sottoscritto, a sua volta e da cittadino qualsiasi,  vuole dire la
propria, portando anche una testimonianza.

Quando, non ricordo quanti anni fa, l’allora sindaco Nino Corona mi incontrò (non ricordo neppure in quale circostanza) mi chiese cosa ne pensassi della cancellata che stavano montando a quei tempi per delimitare i giardini pubblici (all’epoca chiamati “giardinetti”) che erano stati rimessi in ordine, sollecitando la mia opinione da giornalista. Risposi che era una cancellata bassa, elegante e robusta, e pertanto da condividere perché non era uno sbarramento, ma una semplice perimetrazione, senza spirito aggressivo né preclusivo. Nino Corona ne fu soddisfatto perché – aggiunse – il disegno di quella modesta cancellata lo aveva voluto lui, perché i “giardinetti” non fossero un’isola per i cittadini, ma un luogo da godere.

Fu una delle cose modeste ma buone che fece Corona. La ricordo, ripeto, come testimonianza di un diverso spirito. Quello nuovo privilegia lo spirito della separazione in nome della protezione. Ma
non sarebbe bastato un meno costoso sistema di osservazione con telecamere?

(NELLE TRE FOTO LA NUOVA RECINZIONE, LA VECCHIA E QUELLA DI PROGETTO)

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