25 Giugno, 2013 - Nessun Commento

49° Festival Pontino, diciotto concerti per scoprire la provincia di Latina

La biocarrozza prodotta dal Pomos (il polo per la mobilità sostenibile della Sapienza) di Cisterna accompagnerà i visitatori al castello in occasione dei concerti

 

Torna, pur nelle difficoltà che stanno segnando tutta la vita musicale italiana e della regione Lazio, il Festival Pontino di Musica, in programma dal 30 giugno al 2 agosto, presenta un cartellone di diciotto concerti che come ogni anno toccano alcuni dei luoghi storici e di maggiore bellezza artistica della provincia di Latina: il Castello Caetani di Sermoneta, che ospita anche i Corsi di perfezionamento e interpretazione musicale del Campus con giovani musicisti provenienti da tutto il mondo, l’Abbazia di Fossanova a Priverno, il Palazzo Caetani e il Chiostro di S. Domenico a Fondi, la Chiesa di Santa Maria a Sperlonga e il Chiostro di S. Oliva di Cori. Recentemente trasformato in Fondazione, il Campus Internazionale di Musica vede quest’anno anche un importante e significativo passaggio di consegne: l’architetto Riccardo Cerocchi, uno degli ideatori e fondatori del Campus fondato nel 1970 e del Festival Pontino, e per anni è stata l’anima di tutta l’attività del Campus e del Festival Pontino, ha rassegnato alla fine del mese di maggio le sue dimissioni assumendo la carica di Presidente onorario, mentre al suo posto è stato nominato il già vice-Presidente della Fondazione, Luigi Ferdinando Giannini.

«Nel corso di questo lungo cammino – afferma l’arch. Cerocchi alla fine del suo mandato – secondo l’opinione diffusa tra i musicisti che l’hanno conosciuto, il Campus non si realizza come semplice associazione concertistica, perché costituita da una articolata struttura musicale pubblica-privata integrata dalla didattica, culminante con i corsi di perfezionamento, dalla ricerca sui linguaggi musicali storici e contemporanei, dalla promozione di concorsi, premi e attività editoriali. In ciò può considerarsi la vera natura identitaria del Campus. Al termine di una esperienza lunga, bella e impegnativa, vissuta tra musiche e musicisti (Goffredo Petrassi primo fra questi) tra compositori e interpreti nei piccoli centri del comprensorio pontino, ancora in giovanile fase di crescita e nelle città del mondo, desidero esprimere gratitudine e riconoscenza a quanti hanno consentito e favorito, in misure e nature diverse, tale impresa».
Assumendo l’incarico di Presidente, il Dott. Giannini ha dichiarato: «L’incarico di nuovo Presidente del Campus mi onora. Raccolgo il testimone da un predecessore impegnativo, l’arch. Riccardo Cerocchi, che l’ha animato per quarant’anni perseguendo una qualità riconosciuta in tutto il mondo, suggellata con il Premio Presidente della Repubblica 2011. Quello stile è un punto di riferimento e il nuovo corso sarà improntato agli stessi valori. E’ con questo spirito, dunque, che il Campus sta allestendo l’avvio del Festival Pontino con un calendario di concerti, corsi e seminari che, nonostante la contrazione delle risorse, non abdica alla sua tradizionale qualità anche se ci rammarica non essere riusciti ad evitare l’annullamento degli Incontri di Musica Contemporanea, appuntamento storico con la musica nuova, che auspichiamo torneremo a programmare già a partire dal prossimo anno».
L’eccezionale livello artistico dei concerti è ancora una volta garantito dalla presenza dei docenti dei Corsi di Perfezionamento impegnati nella doppia veste di insegnanti e interpreti sono: Franco Petracchi (direttore dei corsi), Elissò Virsaladze, Roberto Prosseda, Mariana Sirbu, Mirela Vedeva, Rocco Filippini, Fabrizio von Arx.
All’esperienza dei grandi concertisti si affiancheranno giovani talenti avviati verso una brillante carriera, vincitori di importanti concorsi internazionali. Ampia le scelte dei programmi, dai repertori più classici fino ai nostri giorni, con incursioni anche nel jazz con Roberto Gatto e nel cantautorato con Gino Paoli e Danilo Rea.
L’apertura del Festival è fissata per domenica 30 giugno alle 19.30 nella suggestiva cornice dell’Infermeria di Fossanova con il concerto del grande pianista Alexander Lonquich impegnato in un programma tutto dedicato a Franz Schubert.
Secondo concerto del Festival, questa volta nel Castello di Sermoneta alle ore 21 con I Fiati di Parma diretti da Claudio Paradiso e una serata dal titolo: ““Mozart – Strauss L’ultima dedica musicale e affettiva di Strauss” che prevede l’esecuzione a confronto della Serenata n. 10 KV 361 “Gran Partita” di Mozart, scritta nel 1781, e la Symphonie für Bläser op. post. “Fröliche Werkstatt” di Richard Strauss del 1945.
Domenica 7 luglio a Fossanova sarà ospite, in un concerto realizzato in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane di Venezia, il duo formato da Luigi Piovano al violoncello e Konstantin Lifschitz al pianoforte, che eseguiranno musiche di Schubert, Martucci e Saint-Saëns .
Doppio appuntamento musicale per venerdì 12 luglio al Castello di Sermoneta, curato da Alessandro Solbiati: alle 18.30 con il flauto di Sara Minelli e un programma di autori contemporanei, alle 21 con la voce di Laura Catrani accompagnata al pianoforte da Maria Grazia Bellocchio e anche in questo caso un excursus sulla musica vocale e pianistica del ‘900 con brani di Petrassi, Franceschini, Crumb e la prima esecuzione italiana di Embâcle del parigino Jérôme Combier.
Prima serata di jazz quella di sabato 13 luglio al Castello Caetani di Sermoneta con il Roberto Gatto Trio “Replay” e lo stesso batterista insieme al pianoforte di Alessandro Lanzoni e al contrabbasso di Gabriele Evangelista impegnati in capolavori di questo amatissimo genere.
A Fossanova, nei locali dell’Infermeria della splendida Abbazia, torna domenica 14 luglio alle 19.30 una beniamina del Campus e del festival, la splendida pianista georgiana Elissò Virsaladze, cui si affianca questa volta il Mendelsshon-Leipzig Quartet. In programma il Quintetto op. 44 di Schumann e il Quartetto per pianoforte n. 1 K 478 di Mozart.
Come ogni anno, il Festival ospita il concerto degli allievi del corso di composizione di Alessandro Solbiati: l’appuntamento con il workshop è previsto per lunedì 15 luglio al Castello Caetani di Sermoneta. Una serie di prime esecuzioni assolute con il soprano Laura Catrani, Maria Grazia Bellocchio (pianoforte) e Lorenzo D’Erasmo (percussioni).
Torna a suonare il Mendelsshon-Leipzig Quartet al Chiostro di Sant’Oliva a Cori giovedì 18 luglio. Haydn, Shostakovich e Schubert i compositori in programma.
La Camerata du Leman è ospite per la prima volta al Festival Pontino sabato 20 luglio al Castello di Sermoneta. Questo giovane Ensemble, che sarà diretto da Franco Petracchi, nato sulle rive del Lago Lemano, è formata da musicisti provenienti principalmente dai Conservatori della Svizzera e da alcuni loro colleghi europei. A loro si affianca spesso, anche per questo concerto del Festival, il violinista Fabrizio von Arx. Virtuosità e lirismo contraddistinguono la scelta del programma, che spazia da Bottesini a Trovajoli, passando per Vivaldi e Rossini.
La sera successiva, domenica 21 luglio, a Fossanova, la violinista Mariana Sirbu e il violoncellista Rocco Filippini, insieme alla viola di Massimo Paris e al Mendelsshon-Leipzig Quartet eseguono un Quintetto di Mozart e il Sestetto op. 18 di Brahms.
Si torna a un duo violino-pianoforte a Sermoneta martedì 23 luglio per un classico e virtuosistico concerto: Ioana Cristina Goicea e Ammiel Bushakevitz affrontano Bach, Paganini, Schubert, Brahms e Wieniawski.
Ed ecco all’Auditorium di Sperlonga giovedì 25 luglio i Giovani artisti del Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina, con il quale da alcuni anni è nata una fruttuosa collaborazione. Sono i suoi migliori allievi e neodiplomati quelli che vengono scelti per il Festival. Gigliola Di Grazie (pianoforte) impegnata in un programma solistico, insieme a Andrea e Riccardo Cellacchi, accompagnati al pianoforte da Manuela Scognamiglio, si alternano sul palcoscenico con musiche di Chopin, Liszt, Donizetti e altri compositori del ‘900.
Sabato 27 luglio al Castello Caetani (programma in via di definizione), mentre il giorno successivo domenica 28 atteso ritorno all’Abbazia di Fossanova di Roberto Prosseda al piano-pedalier un concerto anche questo in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane di Venezia. «Il pianoforte a pedaliera – spiega Prosseda a proposito del programma del concerto – talvolta considerato lo strumento di lavoro invernale degli organisti e oggi ritenuto una curiosità da museo, ha ricevuto le patenti di nobiltà grazie ai pochi importanti contributi di Schumann, Liszt e Boëly. Chiamato anche ‘Pedalflügel’ in Germania o ‘Pedalpiano’ nei paesi anglofoni, il piano-pédalier è un pianoforte a cui è abbinata una pedaliera di tipo organistico, collegata ad una seconda cordiera. Per il clavicordo e per il clavicembalo con pedaliera anche Bach ha composto diversi brani, tra i quali la monumentale Passacaglia in do minore BWV 582 che aprirà il programma”. In programma anche la Fantasia K. 608 per organo meccanico di Mozart, i ‘Vier Skizzen für den Pedalflügel’ op. 58 di Schumann, la Fantasia e fuga op. 18 n. 6 di Boëly (1785 – 1858), tre degli 11 Grands Préludes op. 66 per piano-pédalier di Alkan, la famosa Marcia funebre per una marionetta di Gounod (celeberrima nella versione orchestrale qui presentata nella trascrizione di Giuseppe Lupis), infine una commissione, che sarà eseguita in prima assoluta Tip tap for pedalpiano di Michael Glenn Willliams.
Concerto jazzistico quello di martedì 30 luglio al Chiostro di San Domenico di Fondi: il Massimo Gentile Quartetto va alla scoperta di “Improvvisi quasi jazz”, il titolo dato alla serata con alcune divertenti trascrizioni jazzistiche anche di Pergolesi e Bach.
Penultimo concerto del Festival Pontino dedicato alla chitarra, nella Chiesa di Santa Maria di Sperlonga mercoledì 31 luglio con il solista Luigi Attademo. Considerato uno dei più interessanti chitarristi italiani, con una formazione musicale che spazia al di là dell’ambito strumentale, una laurea in filosofia, Attademo ha fra i suoi maestri Enrico Fubini, Ennio Morricone, Alessandro Solbiati; esegue un programma assai variegato, da Paganini a Solbiati, con momenti di autentico virtuosismo chitarristico.
Chiusura “rinascimentale” del 49° Festival Pontino di Musica venerdì 2 agosto al Palazzo Caetani di Sermoneta con ““E me levai una bella mattina” Cantar e sonar sulle Viole. L’Ensemble “Il Concerto delle Viole” formato da viole, flauto dolce, percussioni e la voce di Riccardo Primitivo Fiorucci condurranno, tra le mura del palazzo, a conoscere pavane, madrigali, frottole, villotte, balli e canti del XVI secolo, un viaggio nel Rinascimento musicale che suggella la vocazione del

30 Maggio, 2013 - Nessun Commento

PREISTORIA AL CIRCEO
TRA GIOVANI ED APERITIVI

Domenica pomeriggio, 26 maggio, tanti giovani si sono incontrati nella piazzetta Lanzuisi, nel centro storico di San Felice Circeo, alla “Porta del Parco”, per a prendere un aperitivo e dare il loro contributo per sostenere la Mostra Homo Sapiens e Habitat, in questo momento di ristrettezze economiche. Gruppi in chiacchiere, bicchieri in mano, snacks e tanta allegria. Sembrava di ritornare ai vecchi tempi. Tanbto più significativa era l’immagine, in quanto a mobilitare quei ragazzi non era un concerto live, ma il desiderio di sostenere una iniziativa culturale. La Mostra Homo Sapiens, creata dal compianto professor Marcello Zei, illustra in un ambiente messo a disposizione dal Comune, i rinvenimenti preistorici che hanno caratterizzato il Circeo a partire dagli anni Trenta del XX secolo, e che hanno fatto di questo centro balneare anche un luogo di alta presenza scientifica, il cui tratto più significativo è rappresentato dal cranio dell’uomo neandertaliano scoperto nel 1939, e vecchio di 50 mila anni.

Spesso si afferma che sono i giovani a non avere interessi, ma questa è stata una occasione felice di verificare qwuanto questo giudizio sia superficiale ed errato. “Abbiamo sentito – dice il Presidente della mnFondazione Marcello Zei-Homo Sapiens – l’appoggio di una comunità dove l’elemento giovanile è importante e attivo”.

L’incontro è stato organizzato dalle Associazioni “Comitato Giovani Circeo”e “Commercianti del Centro Storico”, in collaborazione con la “Fondazione Marcello Zei onlus e la Pro loco. In concomitanza con l’aperitivo, la Fondazione ha offerto una visita guidata alla Mostra e sono stati organizzati diversi gruppi che hanno ascoltato le guide, e posto tante domande. Non sono mancate intere famiglie che hanno approfittato per trascorrere un pomeriggio di relax culturale al Circeo. Grazie al contributo di tutti tutti, questo territorio, che dispone di un passato importante, ha un buon presente ed anche un futuro promettente.

 

24 Maggio, 2013 - 5 Commento

LA FINE DELLA II GUERRA MONDIALE
LA LIBERAZIONE DELLA PROVINCIA DI LITTORIA

Maggio di 69 anni fa, seconda guerra mondiale, maggio 1944. Nel sud della provincia di Littoria la Linea Gustav sostenuta per cinque mesi dai tedeschi, viene sfondata da un’azione dei goummiers del Corps Expeditionnaire Française (che annulleranno questa ,loro straordinaria azione macchiandosi di delitti orrendi contro la popolazione civile che ebbe la mala sorte di trovarsi sul loro cammino, nella parte alta degli Aurunci, degli Ausoni e dei Lepini). La linea era stata sfondata il 13 maggio, due giorni dopo il massiccio attacco sferrato degli Alleati franco-anglo-americani l’11 maggio 1944. Da quel momento l’armata tedesca aveva ripiegato da Cassino su Roma, ma in ordine, inseguita dagli Alleati. I combattimenti si svolsero su due linee principali: quella interna, lungo la Valle del Sacco, Valmontone, Casilina, fino a Roma; la seconda seguiva la linea meridionale, tra la costa e la collina. Furono, così, via via liberate Castelforte e SS Cosma e Damiano (13 maggio), Minturno e frazioni (14 maggio), Spigno Saturnia e la periferia orientale di Formia (Penitro e Castellonorato), il 15 maggio; la frazione formiana collinare di Maranola (17 maggio), Formia 18 maggio, lo stesso giorno in cui i polacchi liberano Cassino; Gaeta e Itri (19 maggio), Sperlonga e Fondi (20 maggio), Campodimele (21 maggio), Lenola e Monte San Biagio (22 maggio), Terracina (dopo una battaglia sulla collina) e Roccasecca dei Volsci (23 maggio), Priverno, Sonnjno, San Felice Circeo e Sabaudia (24 maggio), Pontinia, Littoria e Cisterna, quest’ultima dopo una battaglia campale durata tre giorni (25 maggio); Cori, Roccamassima, Sezze e Bassiano (26 maggio), Prossedi (27 maggio), Aprilia, Maenza e Roccagorga (28 maggio), Campoleone (29 maggio). Il 31 maggio nell’area pontina era cessata ogni azione militare. Come si è visto, la liberazione dei centri non seguì un andamento rigorosamente geografico, e questo a causa della diversa capacità di penetrazione delle truppe assegnatarie dei diversi obiettivi, soprattutto in area lepina.
La liberazione di Littoria era stata preceduta dal congiungimento tra le truppe del II Corpo, che venivano dal fronte sud (Linea Gustav-Garigliano), e da quelle del VI Corpo, che venivano da Anzio-Nettuno. Gli scrittori americani che raccontano questo avvenimento, che ebbe luogo a Borgo Grappa prima che le truppe si inoltrassero a Littoria, è così raccontato. Alle ore 07,31 del 25 maggio, un tenente del Genio americano Francis Xavier Buckley, di Filadelfia, percorreva a bordo della sua jeep la strada Litoranea dal Circeo a Borgo Grappa, quando dovette arrestarsi all’altezza del ponte sul canale Rio Marttino, che era stato messo fuori uso dai tedeschi. Contemporaneamente, dall’altra sponda (ossia da Borgo Grappa) avanzavano altri soldati americani guidati dal cap. Ben Souza, di Honolulu. Colloquio citato da Adleman Walton: cap. Ben Souza: “Cosa fa da queste parti?”; tenente Buckley: “Cerco di stabilire un contatto con le forze di Anzio”. Cap. Souza:” Lo ha stabilito in questo momento!”. Il tutto, dunque, avvenne alle immediate porte di Borgo Grappa, dove il comandante in capo delle forze alleate nel teatro, generale Mark Clark si fece trasportare alcune ore dopo per farsi fotografare con i due ufficiali e per immortalare, così, quel momento. Le truppe alleate (americane) entrarono poi in Littoria alle ore 14.30 di quel 25 maggio, accompagnate da un giovane ufficiale italiano dei Carabinieri Reali, il tenente Ubaldo Bolle, poi noto avvocato ed amministratore del Comune di Latina. Per una quasi simbolica casualità che sintetizzava per Littoria la vicenda bellica, gli americani entrarono da via Isonzo, provenienti da Borgo Grappa, passando proprio davanti a “Palazzo M”, che presentava larghi squarci nella costruzione, là dove sorgeva una torre che fu demolita dalle cannonate americane e che non è stata più ricostruita. Qui ne mostriano una foto, con gli evidenti segni dei danni arrecati dall’esplosione.