26 Giugno, 2017 - Nessun Commento

RICORDO DI ANTONIO CARADONNA

il convegno Non sono ormai molti coloro che ricordano la figura di Antonio Caradonna, che per anni rivestì con prestigio l’incarico di Presidente dell’Amministrazione provinciale di Latina, militando tra le file della Democrazia Cristiana. Questo ricordo non ha pretese biografiche ma solo, appunto, quelle di ricordare in pochissime parole un uomo di quelli che, si può ben dire, oggi è estremamente difficile trovare. Impegnato come personaggio amante della cultura, determinato come politico, onesto e amicale come un cattolico quale era, diresse il maggiore Ente provinciale con sano pragmatismo, con l’illuminazione dell’uomo concreto, con la simpatia dell’uomo affabile che non sa chiamare avversari neppure coloro che militavano in sponde avverse. Al pragmatismo del politico univa – e ne era condizionato – la sua cultura di uomo della Scuola, della quale si discuteva ma che non si demonizzava, compiendo un passo alla volta per migliorarla, senza sperare di mettere a cucinare riforme impossibili, ma vedendo tutto il corpo docente impegnato a migliorare se stesso per poter migliorare gli allievi. Ma non era solo uomo della Scuola: era soprattutto uomo amante della cultura in tutte le sue espressioni, da quelle artistiche a quelle letterarie a quelle umanistiche, avendo promosso e diretto organismi di cooperazione in un mondo che si affacciava appena a quei concetti. Grazie a lui, la rivista Economia Pontina, èdita dalla Camera di Commercio di Latina, diventò la “portavoce” di una idea nuova, per i tempi; la crescita dello storicismo, dell’amore per le buone cose nostrane, per i personaggi sconosciuti o dimenticati. E tra essi – uno per tutti – si deve ad Antonio Caradonna se la persona di Aldo Manuzio il Vecchio da Bassiano divenne un po’ più familiare nella sua stessa terra, quando, nella ricorrenza del 500° della nascita, dedicò e commissionò per la rivista che dirigeva, una serie di articoli che valsero a far scoprire la figura di questo grande umanista della fine Quattrocento-inizi Cinquecento, e a riconsegnarlo alla sua Città, Bassiano, e a tutta la provincia. Caradonna è stato ricordato nel corso di una cerimonia svoltasi presso il Comune della “sua” Priverno, città alla cui scuola dedicò tantissime delle sue energie e del suo prestigio. (La foto è tratta dal profilo Fb di Mariassunta D’Alessio che ha partecipato ai lavori).

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