2. QUANDO GELASIO DONO’ UN ETTARO E LA SCUOLA DIVENNE ASILO D’INFANZIA
Le prime scuole nella palude pontina furono insediate in territorio di Cisterna, allora di Roma, a Doganella di Ninfa. Il ciclo scolastico elementare comprendeva soltanto le prime tre classi, ma nel 1922 l’inizio dell’anno scolastico era stato ritardato per tutte e tre le classi perché mancava un numero sufficiente di alunni. I bambini che si immettevano nella scuola avevano a propria disposizione solo quelle prime tre classi: finita la terza non potevano andare avanti, perché il ciclo della 4^ e 5^ non era neppure stato avviato. La ragione era sempre la stessa: nella campgna c’erano solo 60 bambini e quel numero era giudicato insufficiente a giustificare le spese organizzative. Ma non si teneva conto della diffidenza di alcune famiglie che consideravano un lusso mandare a scuola i figli; del fatto che i bambini non avevano mezzi di trasporto per recarsi a scuola, e dovevano raggiungerla a piedi, con qualsiasi tempo; e del fatto che spesso le informazioni non li raggiungevano. Tuttavia, fu aperta un’altra scuola a La Botte (l’odierno Borgo Carso).
Alessandro Marcucci, scrisse, dunque, una seconda lettera a Gelasio, dicendosi disposto ad attivarsi per aprire una scuola anche a Casal delle Palme, lungo la via Appia, per agevolare la frequentazione dei bambini. Chi oggi considera la ubicazione delle due scuole (Doganella e Casal delle Palme) potrebbe anche essere autorizzato a pensare che esse erano un lusso per un territorio così breve. Il problema è che quel territorio era fradicio d’acqua per parecchi mesi l’anno, infestato di anòfele e, quindi, malarigeno; e, infine, che per recarsi a scuola si doveva marciare a piedi, sotto pioggia e vento, spesso senza scarpe, attraverso chilometri di campi inzuppati, non essendovi alcun trasporto pubblico. Insomma, imparare a sillabare e a far di conto esigeva una vocazione straordinaria. Marcucci, dunque, scrive a Gelasio per Casal delle Palme. In realtà, questa scuola già esisteva, ed era allocata in una “umile e insufficiente stanza”. Allo scopo di onorare la memoria di Giovanni Cena, “l’apostolo della redenzione dei contadini del Lazio “, Marcucci il 20 febbraio 1929 propone di “costruire una scuola con asilo a Lui dedicati, con annesso campo sperimentale agricolo”. La scuola avrebbe dovuto sorgere “a margine della via Appia, in territorio di Cisterna, di fronte ai fabbricati di Casal delle Palme “e in zona idonea anche perché immune da allagamenti,. specialmente se scelta nella misura di circa un ettaro in prossimità di una cascina”, di proprietà di Gelasio Caetani.”. La scelta sul lato nord dell’Appia era preferita a quella sul lato del Casale delle Palme perché meglio difesa dalle acque. . (2- continua)