Categoria "Pubblicazioni"
20 Ottobre, 2014 - Nessun Commento

LA GIOVANE ELEONORA DELLA PENNA PRIMA “PRESIDENTA” DELLA PROVINCIA DI LATINA

eleonora della penna LATINA – E’ la prima volta in assoluto che una donna – e per di più molto giovane – assume la funzione di Presidente della Provincia di Latina. E’ stata eletta con il nuovo sistema di voti, attribuiti a sindaci e consiglieri provinciali. E’ anche la prima volta che si attua questa rivoluzione da quando, nel 1953, furono introdotti i Consigli Provinciali dopo la caduta del fascismo e la sconfitta bellica. Eleonora Della Penna è diventata “la Presidenta” provenendo dal Comune di Cisterna di Latina, del quale era Sindaco, a sua volta eletto una manciata di mesi fa. In quei pochi mesi ha deciso di “correre” per la prima poltrona al Comune, e subito dopo ha voluto impostare – da vera e “scafata” organizzatrice politica – i consensi necessari per arrivare al trionfo. Si è trattato di una elezione diversa dalle altre, combattuta non sui muri – rimasti vergini da manifesti elettorali-, ma nel chiuso delle segreterie e delle case di amici di avventura. Forse è stata la più “politica” delle elezioni, perché la volontà della gente non è stata richiesta. Ma questa è la matrice e la caratteristica delle elezioni di “secondo grado”. Da notare, invece, che questa elezione si è involontariamente trasformata in una mai dichiarata, ma pur sempre reale, battaglia tra il nord e il sud della provincia di Latina, spesso confrontatisi in nome di campanilismi di area più che di comune. Contro Eleonora Della Penna – cisternese e, quindi, “nordista” come si è detto – concorreva Cosmo Mitrano, sindaco di Gaeta, e quindi “sudista”. Ma non era tanto questo a segnare questa pacifica guerra di territorio, quanto il fatto che al centro del gioco era lo “strascico” della gestione di Armando Cusani, estromesso dalla sua carica di Presidente con una sospensione prefettizia conseguente ad una condanna penale per abuso edilizio. Cusani, per la verità, ha cercato in tutti i modi di rientrare, dopo che in Appello era stato dichiarato prescritto uno dei capi di imputazione, ma il Prefetto emesso un nuovo decreto di sospensione sulla base di una seconda condanna (che gli ha precluso di poter concorrere alla carica di “nuovo” presidente); e lui ha fatto ricorso al Tar, che ieri, sabato 18 ottobre, ha rigettato il ricorso e consolidato la elezione di Della Penna, e l’ uscita di scena di Cusani. Il quale, però, giocando le poche ore di “buco” concessegli dal problema delle notifiche, era riuscito a confezionare una serie di delibere e di assunzioni (all’ Agenzia per la Formazione) che rappresentano un’ eredità estrema ancora più scomoda per la Presidenta. Vedremo come andrà a finire questa vicenda, poco piacevole; e come, soprattutto, andrà a finire la dichiarata cancellazione della Provincia di Latina, troppo piccola per poter continuare ad essere Provincia, ma più popolata di Frosinone, che sopravviverà grazie a qualche migliaio di ettari in più di cui dispone. Anche se sono disabitati.

1 Ottobre, 2014 - Nessun Commento

AL MARE DI LATINA
LA STAGIONE DURA
FINO AL 26 OTTOBRE

 
spiaggia latinaGiorni addietro, il Sindaco di Latina aveva chiesto alla Regione Lazio il prolungamento della stagione turistica che sarebbe scaduta il 30 settembre. Il prolungamento è arrivato: nella città di Latina si potrà fare turismo balneare fino al 26 ottobre. Alla soddisfazione del Sindaco non può non seguire una considerazione. Una “stagione turistica” non può essere stabilita per decreto o per circolare amministrativa. Lo stabilisce il tempo atmosferico. Ma le meraviglie  della burocrazia (perché è evidente che si tratta di una faccenda burocratica che disciplina lo smontaggio delle strutture balneari) non cessano di stupire. Solo dopo l’ autorizzazione regionale a Latina si potrà andare nei 12 chilometri del suo lido con la certezza di non trovare la squallida visione di una spiaggia popolata di fantasmi, senza ombrelloni, senza sedie a sdraio, senza animazione. Il Padre Eterno si starà  divertendo a considerare la vanità e la fantasia di noi uomini, che pretendiamo che un’ attività economica debba subire le limitazioni imposte da una contraddittoria norma burocratica che, mentre si cercano di trovare nuovi posti di lavoro, distrugge quelli che già esistono, ordinando la chiusura di una attività a scadenza, a prescindere da come vanno le cose atmosferiche. Presidente Zingaretti, faccia una vera riforma: elimini quella norma burocratica, e faccia in modo che anche in inverno si possa frequentare le spiagge senza dover badare alle scadenze amministrative. Almeno quelle che non dipendono dal pagamento di tasse.
24 Settembre, 2014 - Nessun Commento

APPELLO A ZINGARETTI:
STAGIONE TURISTICA
CHE DURI TUTTO L’ANNO

dune sabaudia panoramicaIl Sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi ha chiesto alla Regione di prolungare la stagione balneare fino al 26 ottobre 2014. La decisione è stata presa per venire incontro alle diverse richieste giunte all’amministrazione comunale da parte degli operatori della Marina di Latina che quest’anno si sono trovati in forte difficoltà economica soprattutto a causa delle avverse condizioni meteo che hanno caratterizzato i mesi estivi appena trascorsi. “E’ giusto che gli operatori della Marina di Latina abbiano la possibilità di sfruttare a pieno le giornate di sole e le temperature gradevoli del nostro clima autunnale fino a tutto il mese di ottobre e recuperare il deficit registrato questa estate, soprattutto a causa del maltempo – afferma il Sindaco Di Giorgi – Siamo fiduciosi di una risposta positiva da parte della Regione rispetto ad una richiesta che è assolutamente motivata, tramite la quale l’amministrazione comunale intende supportare le esigenze espresse dagli operatori del lido. Del resto l’obiettivo della destagionalizzazione rappresenta un passaggio importante per programmare uno lo sviluppo economico del litorale.” In caso di conferma della Regione, lo smontaggio delle strutture sarà completato comunque entro la data del 31 ottobre.

Un piccolo commento: ma il Lazio non è la Regione dove il sole brilla sempre; dove le ore di insolazione sono tra le più numerose in Italia, come accertano anche le rilevazioni dello Istituto Nautico di Gaeta? E allora, che senso ha dichiarare chiusa la stagione balneare al 30 settembre o (in caso di proroga) al 31 ottobre? E se il 1° Novembre è una giornata fulgida di sole e di alta temperatura (e dalle nostre parti avviene), ma perché mai chi vuole godere dei servizi balneari deve trovare un cimitero di stabilimenti balneari smantellati, di ombrelloni non richiedibili, di sdraio messe in deposito? Ma che razza di turismo è il nostro, se, a prescindere dal tempo, poniamo un limite al bel tempo e spegniamo tutte le luci della ribalta? La stagione turistica deve essere lunga 365 giorni per ogni anno, sempre che lo vogliano gli operatori turistici. Non è meglio andare al mare con i negozi aperti, i ristoranti illuminati, gli stabilimenti balneari pronti a fornire i servizi, la gente che ancora può lavorare, invece che chiudere tutto, licenziare chi ha un posto di lavoro, e immergerci nel deserto? Ma possibile che la burocrazia delle date prevalga persino sul diritto a lavorare e sul bollettino meteo, malgrado l’aria di recessione che tira?

Mi capita spesso di raccontare che un anno mi trovai a Rimini in autunno avanzato e dovendovi trascorrere la nottata, temetti di dovermi chiudere in albergo se non avessi trovato aperti ristoranti, illuminato il lungomare, chiusi e desolatamente spenti i negozi. E, invece, alle 22, quando uscii da un ristorante affollato, mi imbattei, proprio a ridosso del lungomare, e sotto la pioggia che aveva preso a cadere, in un venditore ambulante di piatti marinari caldi, che illuminava il suo attrezzato carrettino con un gruppo elettrogeno, e resisteva al maltempo sapendo che qualche cliente non gli sarebbe mancato. Come in effetti vidi accadere. Malgrado la pioggia, e malgrado la burocrazia che sente il bisogno di esprimere il proprio potere persino sulla voglia altrui di lavorare. E passai una serata in compagnia di tante persone.

Per amore di precisione, faccio presente che mi riferisco solo alle strutture “fisse” da Capo Portiere a Foceverde, e non ai “chioschi” istallati sulle preziose e neglette dune del Parco del Circeo.

Presidente Zingaretti, faccia la Sua prima grande riforma: faccia durare la stagione turistica “ufficiale” nel Lazio per tutto l’ anno. Forse riuscirà anche ad abbattere la statistica dei disoccupati. Gliene saremo grati!