9 Maggio, 2025 - Nessun Commento

9 MAGGIO IN RICORDO DI VITTIME INNOCENTI
LUIGI DI ROSA, MORTO PER L’ALTRUI FOLLIA

Venerdì 9 maggio, il giorno successivo alla elezione di papa Leone XIV, sono state idealmente ricordate le molte vittime – quasi tutte giovanissime – del terrorismo politico in Italia. E’ un tema che
molti giovani e giovanissimi non conoscono o hanno appreso in maniera distorta. Fu la stagione della “Strategia della tensione” che comportò molti morti innocenti e che la Storia ha classificato come il complesso dei tentativi della destra fascista ( e poi delle Brigate Rosse) sopravvissuta alla fine della guerra mondiale per impadronirsi con la forza del potere, e che culminò nel tentato “golpe” di Stato promosso da Junio Valerio Borghese (ex capo della X flottiglia Mas repubblichina), fortunatamente fallito nel 1970 per la incapacità militare e organizzativa degli stessi fautori.

Anche il periodo che stiamo vivendo sta registrando nuove tensioni, a causa di strumentali usi delle povere vittime di quegli anni, nel cui nome si cerca di tenere accesa la divisione tra destra e sinistra politica anche quando non serve. Così i “saluti fascisti” e i “presente!” sono divenuti mezzi di provocazione del cui significato anche la Magistratura sta prendendo atto.

Meglio sarebbe se soprattutto le giovani vittime dell’una e dell’altra parte, fossero lasciate riposare piuttosto che usate come randello per fomentare disordini e nuovo odio. La nostra Provincia ha pagato il suo contributo a questa lotta che non è più una contrapposizione (come nell’immediato dopoguerra) tra fascisti e comunisti. Spariti questi ultimi dalla scena politica, sostituiti da partiti democratici e da politiche sociali, resta a noi di ricordare una innocente vittima della barbarie con cui ancora quasi trent’anni dopo la guerra, la democrazia si trovò ad affrontare rigurgiti di neo fascismo nazistizzato.

Come altro provare a definire coloro che furono diretti e indiretti responsabili della morte violenta di un giovane di 21 anni di Sezze, Luigi Di Rosa, che oggi ricordiamo con gli altri suoi coetanei che caddero per la folle barbarie di “capi” privi di cervello e di pietà? Luigi di Rosa morì perché un manipolo di “missini” al seguito di un deputato, Sandro Saccucci, si recarono a un comizio a Sezze, organizzato per provocare in quello che si sapeva essere un paese a forte indirizzo comunista. E ci andarono con armi che spararono.

I colpi partiti dalle macchine dei missini che fuggirono da Sezze fecero due vittime: Antonio Spirito, che fortunatamente restò solo ferito a una gamba e Luigi di Rosa che morirà in ospedale dopo un disperato tentativo di salvarlo operando.

Da giovane cronista vissi la seconda parte di quella giornata del 9 maggio, tra la stanza che precedeva la sala operatoria e la conferenza stampa notturna che un Sostituto Procuratore della Repubblica tenne a una folla di giornalisti – tra i quali l’indimenticato Andrea Purgatori – per dare alcune prime frammentarie notizie.

Oggi ricordiamo Luigi Di Rosa (il cui monumento alla memoria subì, pochi mesi dopo la sua erezione, un attentato che gli provocò seri danni) in nome non di un sopravvissuto spirito di vendetta, ma come straziante debito a un’epoca di follia che vorremmo che nessuno più rinfocolasse.

 

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