8 Luglio, 2022 - Nessun Commento

DAVID SALVATORI, UN DOLCE RICORDO

davidDi David Salvatori ora mi resta un libro, che si intitola “Reflections from the past, Riflessi dal passato, una dedica e un ricordo dolce e amaro insieme. Un libro pieno di quelle sue bellissime fotografie, frutto di passione, amore, fantasia, tecnica, audacia creativa. David è rimasto vittima della sua enorme passione, la ricerca subacquea, la foto degli abissi, degli abitanti vegetali, inerti e animali che li popolano e che rimangono estranei alla più gran parte di noi, cittadini con vocazione meno subacquea e soprattutto terrestre.

Ho conosciuto David Salvatori forse nel 2015, quando venne a trovarmi, dopo una telefonata di presentazione, nella sede di Tor Tre Ponti della Fondazione Roffredo Caetani, di cui ero, in quegli anni, alla Presidenza.  Anni splendidi, di sfida e di responsabilità, di fantasia e di storia vissuta e presente nella casa di Ninfa e del Castello di Sermoneta.

David venne a trovarmi dichiarando che era un fotografo subacqueo: l’aggettivo era curioso rispetto alla sua attività di appassionato della fotocamera. Anzi, mi sembrava strano che avesse sentito il bisogno di dichiararsi “subacqueo” sapendo che io mi occupavo, all’epoca, del giardino più bello del mondo, di uno dei castelli più importanti per storia e architettura del Medio evo, e di tante altre cose che hanno riempito gioiosamente e con costante timore di sbagliare, quei cinque anni di “vita da presidente”  (senza stipendio, ovviamente, e con in più le spese a mio carico).  Di tutto mi occupavo, cioè, tranne che di fondali, di abissi, di mondo subacqueo. Ammiravo, naturalmente, il fiume Ninfa che nasce proprio a due passi da Ninfa; ammiravo il laghetto che esso forma e che era stato percorso da altri sub che vi hanno scopeto certe pietre ordinate che sembrano ricordare un tempietto alle Ninfe. Ma David mi dette di entrambi un’altra lettura, un’altra dimensione. Erano un mondo che poteva essere guardato con altri occhi.

Era accompagnato dalla moglie Maria Cristina, che mi raccontò di questo suo marito che non sapeva neppure nuotare quando decise di scoprire il mondo fatto d’acqua che  ci circonda e ci allieta e ci dà vita. Imparò il nuoto, e cominciò a girare gli oceani. E mi fecero vedere delle fotografie mozzafiato che David aveva preso in alcuni mondi spettacolari. Mi chiese di poter fotografare Ninfa “dal fiume” e io dissi di sì, che ero molto incuriosito di questa nuova prospettiva. E un giorno si immerse nel Ninfa e ne tirò fuori delle foto “di sotto” e dal pelo dell’acqua che ancora mi meravigliano e che ci restituiscono questa meraviglia lasciataci da Lelia Caetani  in una
visione quasi onirica.

David è rimasto vittima della sua passione nello splendido mare di Favignana, nelle Egadi, e di lui non ci restano che le sue foto, il suo dolce ricordo, e a me quel libro con una dedica tanto semplice da apparire banale. Ma è, invece, sincera. Dice: “A Pier Giacomo, con grande stima ed amicizia, 1/6/2016” . Sei anni fa. Mi resta questo suo dolce ricordo. La stima e l’amicizia, ormai, non servono più. Resta il dolce ricordo.

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