23 Dicembre, 2016 - Nessun Commento

ACQUA E PENSIONI: GESU’, FATE LUCE

inpsNe hanno aperti tanti di negozi di ComproOro, al punto da avere creato un vero e proprio fenomeno, dagli aspetti anche un poco inquietanti. Ora Acqualatina – il gestore dell’acqua nella provincia di Latina – rischia di sostituirsi ad essi. Almeno a giudicare dagli importi delle fatture che con cadenza bi o trimestrale invia agli utenti della provincia di Latina. Nel giro di un paio di anni il valente monetario richiesto a è schizzato – nel caso personale di chi scrive, ma è uno delle centinaia di migliaia di casi – da una quarantina di euro a oltre 150 euro a bimestre. Oltre il 300 per cento. E senza alcuna spiegazione. L’;ultimo regalo trovato sotto l’albero di Natale ammonta a 175 euro. Siamo ad oltre il 300 per cento. E questo in regime di deflazione finanziaria. E se L’inflazione avesse avuto corso? La bolletta alla quale mi riferisco è, probabilmente (dico probabilmente perché non ho la certezza, perché sulla fattura non vi è alcuna indicazione del periodo di riferimento) una fattura di conguaglio annuale. E vi trovo esposti arretrati per oltre 350 euro per servizi il cui aumento non mi è mai stato notificato, anche se essi vengono compensati per i due terzi da pagamenti che avrei fatto in anticipo sulle precedenti fatture. Insomma, un guazzabuglio insopportabile. Mi chiedo se possa essere consentito giocare con i contribuenti costretti ad assumere l'acqua, altrimenti non si potrebbe andare avanti in alcun modo. Ma la cosa davvero sconcertante in questa nostra Italia è che stanno venendo meno alcune certezze giuridiche che fino a ieri ci consolavano almeno in parte. Accade che un referendum popolare abbia chiesto la deprivatizzazione della gestione idrica. Per un problema politico siamo stati capaci di buttare all’aria un Governo (Renzi, dopo il referendum SI-NO), mentre per un problema vitale come è l’acqua si trascurano pronunce della Corte Costituzionale e della volontà unanime dei cittadini. E’ una brutta cosa che fa il paio con il congelamento delle pensioni. Questo nasce dal Governo Monti, e consiste nel punire i pensionati facendo mancare loro ormai da quasi tre anni l’adeguamento annuale. Anche qui la Corte Costituzionale nel 2015 ha dichiarato incostituzionale il congelamento, e tale pronuncia è essa stessa legge che si sostituisce automaticamente a quella bocciata. Ma l’INPS se ne è altamente fregata, per cui i pensionati colpiti (quasi tutti) sono stati costretti a fare ricorso per interrompere i termini di prescrizione del ricorso per la mancata attuazione di una pronuncia della Corte. Stiamo diventando un Paese legibus solutus, che, cioè, si sente autorizzato a non rispettare le leggi a seconda dei singoli interessi: quelli dei gestori privati dell’acqua pubblica; l’INPS , e chissà cos’altro ancora. E’ Natale: Gesù, fate luce, avrebbe detto Domenico Rea nel suo libro.

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