Archivio per Aprile, 2025
24 Aprile, 2025 - Nessun Commento

25 APRILE. FESTA DELLA LIBERAZIONE TRA CIRCOSTANZE, RICORDI E OMISSIONI

LATINA –   Il primo Comune a proclamare il ricordo pieno del 25 aprile 1944, giorno annuale della Liberazione d’Italia dal fascismo e dal nazismo, è stato quello di Cisterna di Latina, città medaglia d’argento al valor civile rasa pressoché al suolo  nella battaglia (23-25 maggio 1944) che aprì agli Alleati la strada per Roma.  Non si hanno altre notizie, almeno dai giornali locali.  La contestualità col cordoglio per la morte di Papa Francesco ha oscurato la festa civile. Una festa che dovrebbe essere anche della destra nata dal ricordo dei venti anni di dittatura mussoliniana, quella destra che nel dopoguerra, alle prime elezioni politiche partecipò alla competizione politica grazie al rispetto del diritto di ogni cittadino sancito dalla Costituzione del 1948.

Quella stessa destra ha casualmente “beneficiato” della concomitanza della morte del Papa, ma non si è del tutto astenuta da un comportamento di parte (il prolungamento a cinque giorni del lutto nazionale, e in quei cinque giorni cade anche il 25 aprile; le dichiarazioni di invito alla “sobrietà” da parte di un ministro in
carica di quella destra, quasi la festa del 25 aprile sia una sorta di “carosello”; e via dicendo).

Latina ha approfittato della circostanza per glissare ogni  obbligo di festeggiare  la ricorrenza. E’ stata la Prefettura  a organizzare la celebrazione al Monumento ai Caduti di Borgo Faiti in piazza San Paolo Apostolo “in memoria ed in onore di tutti coloro che hanno combattuto e sacrificato le proprie vite affinché, nel nostro Paese, si affermassero gli ideali di democrazia e libertà”.

Eppure, festeggiando il 25 aprile, si festeggia anche la rimozione del tentativo fatto da Hitler con la connivenza di Mussolini di dividere nuovamente l’Italia in almeno due Stati: quello nazionale del 1861 e quello fascista di Salò del settembre 1943. Questo non significa necessariamente che gli attuali amministratori di destra del Comune di Latina siano dei violatori della Costituzione Italiana nel punto in cui recita e afferma:  Articolo 5, “La Repubblica, una e indivisibile”.

Nessuno azzarda ad attribuire alla destra  che governa l’Italia e Latina il desiderio di dividere nuovamente l’Italia. Quella destra ha, infatti, giurato sulla Costituzione e non potrebbe pensare con
nostalgia a Salò. Ma, solo per un accenno a cose avvenute, va ricordato che in occasione dei funerali di un Sindaco di Latina e di un ex consigliere comunale, entrambi appartenenti a quella destra,
sulle rispettive bare fu stesa la bandiera della R.S.I. senza suscitare reazioni: non per adesione, ma per distinguere due metodi: l’uno della intolleranza fascista, l’altro della comunità democratica.

Latina fu liberata il 25 maggio 1944, quando le truppe anglo-americane, provenienti dalla Litoranea e da Borgo Grappa dove si erano ricongiunte le due Armate che avevano sfondato, a sud, la Linea Gustav, e a nord la testa di ponte di Anzio-Nettuno. Partendo da Borgo Grappa una parte di esse mosse verso il vicino Nord di Latina per prenderne possesso. I primi carri armati che misero i cingoli sulle strade dell’allora Littoria, passando beffardamente davanti a un semidistrutto “Palazzo M”, erano guidate da un giovane ufficiale dei Carabinieri reali, il tenente Ubaldo Bolle, poi più volte consigliere comunale dl Latina – dove esercitò la professione di apprezzato avvocato – nella lista del Partito Liberale Italiano.

Il 25 aprile 1944 verrà ricordato col cuore e con la conoscenza della Storia, vilipesa da chi non ne ha tratto insegnamento.

TUTTI GLI APPUNTAMENTI – Quest’anno ricorre l’Ottantesimo della Festa della Liberazione. Oltre alla cerimonia promossa dalla Prefettura di Latina a Borgo Faiti, la Liberazione sarà celebrata a Cisterna con il corteo che muoverà da piazza XIX Marzo alle 10,30; in Piazza Circe a Sabaudia alle 16,30; ad Aprilia con il corteo che partirà da Piazza Roma (alle 9), a Sermoneta con il raduno Fuori Porta alle 9,45 e partenza alle 10; a Terracina Sono previsti tre raduni: alle 10:00 a Borgo Hermada in piazza IV Novembre, con l’omaggio al Monumento ai Caduti del Cambellotti. Alle 11 il secondo raduno in largo Iannacci, con l’omaggio al Monumento ai Caduti del Mare. Alle 11.20 verrà reso omaggio al Monumento ai Caduti di piazza Garibaldi. In segno di lutto non suonerà la Banda;  a Fondi in collaborazione tra Anpi e Comune si terrà la Pedalata sulle strade della Liberazione con partenza da piazza Matteotti (dalle 9); ci saranno commemorazioni anche a Pontinia, Ponza, Cori, Formia, Minturno, Sezze e Gaeta.

23 Aprile, 2025 - Nessun Commento

IL DMI DI LATINA ACQUISISCE
LE OPERE DEL MAESTRO DE SIMONE E DEI 4 + 4
DI NORA ORLANDI

Un bel successo dell’Archivio del DMI di Latina (Dizionario della Musica in Italia) : tutta l’opera del grande compositore napoletano, Roberto De Simone è stata donata a quello che si avvia a diventare il maggiore archivio musicale italiano.

Il Maestro De Simone è deceduto pochi giorni fa e i suoi spartiti, le sue maggiori composizioni, le proposte musicali che hanno tenuto per anni Napoli al centro dell’attenzione della nuova cultura musicale, sono state acquisite. Segno di attenzione da parte dei gestori del DMI, e in particolare del Maestro Claudio Paradiso; e segno del credito che il DMI ha guadagnato in pochissimi anni, facendo concentrare su Latina un prezioso archivio di musica classica e contemporanea. Insieme alle opere di De Simone, il DMI ha acquisito anche gli spartiti si un Quartetto famosissimo nel secolo scorso, nel campo anche della musica leggere: i 4+4 di Nora Orlandi, un complesso vocale che ha a lungo monopolizzato la Radio italiana e anche la Televisione.

3 Aprile, 2025 - Nessun Commento

Latina, 120mila abitanti senz’acqua per 24 ore

Oggi abbiamo fatto a Latina la prima esperienza degli effetti della prima ora di una eventuale guerra. Una città di 120 mila abitanti è rimasta priva di acqua per ore e ore. Nessuno ha potuto lavarsi come d’abitudine. Sono stati bruciati milioni di metri cubi di acqua minerale che avevamo in casa per procedere alle pulizie personali minimali. I bambini sono stati portati nelle scuole e dopo un paio d’ore sono dovuti rientrare in casa, prelevati dai genitori, perché è scattata l’ordinanza di chiusura delle scuole. In difficoltà migliaia di esercizi commerciali: bar, parrucchieri ecc..

Stiamo pagando errori, omissioni, incompetenze di una vita. Acqualatina, già carica di mutui europei giganteschi,  oggi non riesce ad assicurare l’erogazione dell’acqua, né a rispettare i tempi di
sospensione dell’erogazione per riparazioni. Le condutture principali, ma anche quelle secondarie, sono vecchie e perdono milioni di metri cubi di acqua. I lavori in corso con i fondi del Pnrr saranno una goccia nell’oceano.

In questo quadro, che è noto da decine di anni, dopo la soppressione dei consorzi idrici locali e abbiamo assistito alla costituzione degli “ambiti territoriali ottimali” (gli Ato) e alla nascita di Acqualatina; è continuata per decenni la folle pratica di realizzare pozzi artesiani abusivi di qualsiasi tipo, profondità, portata che avrebbero determinato la scomparsa progressiva delle falde e decine di migliaia di prelievi abusivi e di consumi incontrollati;

le varie amministrazioni regionali non hanno mai fatto un piano per lo studio generale della risorsa idrica e dei mezzi per razionalizzarne il prelievo e il consumo; né risulta che abbia operato una sistematica politica di controllo e repressione dei nuovi prelievi “autonomi”.

E poi: i comuni hanno continuato a rilasciare concessioni edilizie  che presupponevano l’utilizzo della risorsa idrica, senza porsi il problema di gestire le quantità’ di acqua effettivamente disponibili rispetto alla crescente domanda; e hanno spesso continuato a rilasciare permessi per creare invasi privati, tipo le piscine, che per consentire bagni privati a pochi privilegiati, rubano e mal consumano acqua indispensabile alla comunità intera;

le fontane “monumentali” non sono state tutte adeguate al recupero e riciclo dell’acqua che usano per scopi – peraltro giustamente – di arredo urbano; le autobotti  dei servizi di pulizia urbana sprecano ogni giorno tonnellate di acqua per pulire le strade dei soli nuclei centrali urbani, e in tal modo addebitano a tutti i cittadini i vantaggi di cui godono soltanto le poche “elette strade chic”.

Mi viene da pensare che se davvero fossimo coinvolti in un conflitto, ci arrenderemmo in meno di una settimana: due bombe sulla linea ferroviaria nord-sud e saremmo divisi in due paesi (forse a questo aveva pensato Mussolini quando s’ inventò la inesistente Repubblica di Salò ; altre quattro bombe o missili sui principali porti e sarebbe interrotto il flusso di rifornimenti di qualsiasi tipo; altri pochi missili sui transiti in galleria alpini e morirebbero anche quei rifornimenti; non abbiamo armi, e quindi non potremmo neppure rispondere se non con qualche cannonata
devastante.

Perché dico queste cose? Perché ci sono sprovveduti amministratori che hanno creato le condizioni per questi ragionamenti (che sono fatti e non parole avventate).

E adesso me ne vado un po’ in giro: la giornata è fortunatamente bella.
Accontentiamoci.