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2 Febbraio, 2015 - 2 Commento

FU BONOMI A RIBATTEZZARE LITTORIA COL NOME DI LATINIA

LATINA_LITTORIAIl quotidiano La Stampa di Torino del 23 novembre 1944, in una corrispondenza che – chissà perché – è datata da “Tangeri, mercoledì sera”, informa che “Bonomi ha deciso che la città di Littoria si chiami Latinia. Il nome del centro rurale costruito dal Fascismo (ndr: questo sostantivo è ancora scritto con la iniziale maiuscola perché La stampa si pubblicava nel Nord ancora in mano alla Repubblica di Salò) per dare una casa e un podere ai contadini italiani, sarà così depennato nei ruoli dei comuni e scalpellato nelle insegne stradali”. Il commento del quotidiano è coerente con la sua posizione geografico-politica: “Bonomi e compagni si illudono di poter cancellare dalla storia e dalla geografia con una stolta quanto inutile deliberazione, uno dei capolavori della titanica lotta condotta da Mussolini nell’Agro pontino. La deliberazione di Bonomi lascia il tempo che trova. Resta, però, la constatazione di un deplorevole e ridicolo sfregio che, se non intacca la sostanza, costituisce, comunque, una ingiuria al buon senso”. Ivanoe Bonomi, liberale, fu presidente del Comitato di Liberazione Nazionale e primo ministro dal giugno alla fine di novembre 1944. Traccia di quella sua decisione toponomastica si rileva da alcune lettere che ho avuto modo di leggere tra le carte dell’ Archivio di Stato di Latina. Cambia, dunque, sia pure di poco, la procedura fin qui conosciuta relativamente al mutamento del nome del capoluogo pontino. In realtà – a parte la piccola differenza nominale tra Latina e Latinia – Bonomi fu un precursore, perché solo nel gennaio 1945 la Commissione provinciale pontina composta dai partiti del CL provinciale, deliberò, a maggioranza, di abbandonare Littoria per un nuovo nome, inoltrando la pratica al Prefetto che, a sua volta, la inviò al Governo. Solo nel maggio di quello stesso anno, il cambiamento del nome fu sancito con un decreto.

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